lunedì 1 giugno 2015

COSI' PARLO' ZARATUSTRA (Cronache dall'Iran)


Chak Chak, il luogo di pellegrinaggio più importante per gli zoroastriani in Iran,  mi appare come un desolato villaggio vacanze a terrazze abbarbicato sulla roccia che si riempie solo una volta all’anno nei giorni di festa.

Il tempio di Pir-e Sabz si trova in cima alla ripida salita che mette a dura prova anche un esperto mountain climber,  ma la vista imponente sul deserto di Desh. E Kavir compensa la fatica.

Oltre la pesante porta in ottone con l’effige di Zoroastro, in un antro umido dalle pareti gocciolanti d’acqua, è custodito il fuoco sacro.

Lo zoroastrismo è stato per secoli la principale religione quando l’Iran ancora si chiamava Persia,.

I seguaci di Zoroastro alias Zarathustra già nel VI sec ac credevano in un solo Dio onnipotente, Ahura Mazda a alla secolare contrapposizione tra Bene e Male.

Riconosciuti come  minoranza religiosa dalla Costituzione del 1979, al pari dei cristiani (assiri e armeni) e degli ebrei, hanno anche un loro rappresentante nel Parlamento iraniano.

Gli Zoroastriani predicano la parità fra uomini e donne, ammettono il matrimonio interreligioso, condannano l’oppressione tra gli esseri umani, la crudeltà verso gli animali, rispettano l’ambiente ed oggi in Iran trovano sempre più proseliti fra le nuove generazioni.

Che altro dire…… “Così parlò Zaratustra”.

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