Evviva il Natale con i suoi addobbi, i cine panettoni , i
presepi, le luci, i regali.
Tutti simboli di un arcaica funzione apotropaica per
scongiurare il buio delle tenebre.
Il Natale una corale festa rituale e liturgica per
scongiurare l’atavica paura della morte.
Ma come mai proprio
oggi che viviamo nella globalizzazione, e siamo tutti “interconnessi”, il Natale viene
sempre più vissuto come un momento di solitudine?
Il senso di estraneità che accompagna il Natale è davvero
giustificato?
Il Natale è una festa forzata e consumistica sempre più
svuotata del suo originario significato oppure può essere un’ occasione per
riflettere e fare bilanci?
Natale una festa in cui muore il vecchio e rinasce il nuovo!
Per questo amo il Natale che, in barba a tutti, ha la magica capacità ci metterci di fronte a noi stessi.