Avete mai partecipato alla gara
delle udienze generali?
E’ una competizione non agonistica
che si svolge ogni anno a scadenza quadrimestrale fra i genitori degli alunni dalla A alla M e dalla N alla Z.
Come ogni gara anche quella delle
udienze generali ha le sue regole. Ogni genitore deve scrivere il cognome
dell’alunno in base all'ordine di arrivo, sul foglio affisso fuori dall’aula
dove riceve l’insegnante; all’arrivo dei professori, i genitori entrano secondo
l’ordine numerico indicato nella lista.
All’apertura dei cancelli, i genitori,
accompagnati da nonni, amici o parenti di ogni tipo e grado, con penna e mappa delle aule in mano, come dei velocisti
professionisti, sono pronti allo scatto e si sguinzagliano lungo i corridoi, su
e giù per le scale superandosi a vicenda per arrivare primi!
E’ una gara all’ultimo respiro;
con il cuore in gola vengo superata per le scale da un atletico papà, lungo il
corridoio, sul rush finale, una mamma, anche lei affannatissima, mi batte
all’ultimo momento!
Alla fine del primo tempo conto
il punteggio: sono seconda ad italiano e matematica, decima a storia e inglese,
diciassettesima a motoria, trentaduesima ad arte e fisica, ventottesima a
fisica, religione e scienze.
I genitori sfiniti dalla performance, come veri atleti, si
concedano un po’ di relax, un breve svago con scambio di battute in attesa
dell’inizio del secondo tempo: l’arrivo dei professori.
La seconda parte della gara è
rappresentata dall’ “attesa attiva”, ossia come riuscire ad essere in più posti
contemporaneamente in assenza del dono dell’ubiquità.
Per spiegarmi meglio, se sono
seconda ad italiano e matematica come posso sdoppiarmi?
Con occhio attento alle porte
attendo che esca da matematica il
genitore numero uno, entro e, finito il mio turno, mi precipito all’altra
porta. Vado poi dove sono decima ed è già entrato il tredicesimo! Mi sposto di
corsa e riesco comunque ad infilarmi a motoria dove sono diciassettesima!
Questo giochetto, moltiplicato
per il numero di genitori, trasforma l’udienza
in vero e proprio girone dantesco in cui il colloquio con l’insegnante
rappresenta il momento catartico!
Tutti presi dalla gara,
arriviamo esausti ad udienza, anestetizzati dalla stanchezza, incapaci di
reagire anche di fronte alla notizia del peggior rendimento scolastico, ma contenti di essere
arrivati al traguardo.
Le udienze generali, un
appuntamento irrinunciabile, una gara dove non si perde e non si vince:
l’importante è partecipare!