martedì 15 aprile 2014

LETTORI DI IMMAGINI



Non ho mai assistito ad una lettura di fotografie. Secondo il senso comune le fotografie si fanno e si  guardano. E così anche io fino ad oggi, seguendo  il senso comune, le ho scattate e le ho osservate, anche se per me scattare una foto non è mai significato solo fissare l’immagine perché l’immagine racconta e racconta soprattutto di noi, del nostro modo di vedere e trasformare ciò che vediamo.

Mossa da interesse e curiosità ho deciso di partecipare come auditrice alla lettura del portfolio organizzata a Ghedi dall’attivo circolo fotografico Lambda.

Arrivo nel primo pomeriggio. Mi accoglie il presidente Piero, affabile e superefficiente. I lavori sono iniziati già dal mattino, mi dicono che, come a scuola “i prof. sono andati giù duri”, stroncando anche i progetti più pretenziosi e tecnicamente perfetti. E già, che cosa è un portfolio non è chiaro nemmeno ai fotografi di lungo corso!

La sala del consiglio comunale sembra un auditorium. L’atmosfera è un mix di suspense  pre- esame e happening. Il pubblico è vario. I fotografi con le loro cartelle, gli amici, i familiari di sostegno e i curiosi come me. Nel centro della sala c’è un cavalletto per mettere in bella mostra le foto in competizione. Ciascun partecipante  illustrerà il proprio lavoro, un “face to face” a tre, lettore/autore/pubblico.

Fantastico,  un vero show con microfono e applausi a fine rappresentazione!

E come in un vero show arrivano le star, “ i lettori”  Cinzia Busi Thompson e Silvano Bicocchi, autorevolissimi critici fotografici , che giocano il ruolo del  buono/cattivo.

Inizia il match. Il buono apprezza l’opera per la costruzione e la scelta delle immagini, la cattiva con sguardo acutissimo e parole  recise ne evidenzia la scarsa originalità.  Foto e fotografi si alternano per tutto il pomeriggio. Sono incantata dalla competenza e dalla efficacia delle osservazioni  dei lettori, che riescono a trasformare questo momento di sano antagonismo fra fotografi in un vero e proprio laboratorio, meglio di un workshop!

E come ogni competizione arriva il momento di proclamare il vincitore. The winner is….”Lievito Padre” un gioco di parole per una short story in bianco e nero che descrive un giorno di  lavoro di un “padre panettiere”.  Un bell’esempio di parità di genere, bravo il fotografo e brava la giuria. Un primo posto davvero meritato!

Finisce la giornata, restano le immagini e la voglia di raccontare. La foto come una storia  racconta ed ha la sua morale, come un racconto suscita emozioni, ti cattura e ti porta via, e per esistere ha bisogno dell’immaginazione di chi la guarda… di lettori di immagini.

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