venerdì 12 giugno 2015

GITA AL MAUSOLEO DELL’IMAM (Cronache dall’Iran)


 

Il Mausoleo Imam Khomeini, a pochi minuti di metrò da Teheran, è  una monumentale colata di cemento grigio con una grande cupola dorata che lo sovrasta e gli alti minareti che svettano nel cielo.

Meta di pellegrinaggio dei fedeli ma anche di studiosi, è una faraonica  opera ancora in via di costruzione che prevederà al suo interno  anche un’ università islamica.

Il trenino elettrico mi conduce attraverso un tunnel interrato fino all’entrata.  Dietro un telone di cerata trasparente c’è un’immensa hall dove lascio le scarpe e indosso il chador.

Poi come da protocollo, mi dirigo verso l’entrata “only woman” e passo attraverso metal detector. Vengo perquisita da austere donne anche loro rigorosamente in chador.

Mi guardano con circospezione, forse non molto diversamente da come potrebbe essere visto un mussulmano a Lurdes…

Nella navata centrale, protetta da una grata  si trova l’urna del supremo Ayatollah.

Un luogo sacro pieno di luce che arriva dalle enormi vetrate. Fra la foresta di colonne passeggiano coppie di amici e giocano i bambini, sulla spaziosa superficie ricoperta da una distesa di tappeti le famiglie allestiscono pic-nic, e qualcuno si accomoda per un schiacciare un pisolino.

I pellegrini immortalano con orgogliosi selfie la loro presenza.

Il mausoleo rappresenta  infatti  molto di più che un luogo di culto e di preghiera, è un monumento alla memoria: l’emblema  dei valori della rivoluzione del 79.

Ma oggi l’Iran appare sempre più spinto alla ricerca di una nuova identità, e se è vero che ogni società ha i propri  sim­boli,  mi chiedo quali potranno essere i simboli del nuovo Iran?

 

 

lunedì 1 giugno 2015

COSI' PARLO' ZARATUSTRA (Cronache dall'Iran)


Chak Chak, il luogo di pellegrinaggio più importante per gli zoroastriani in Iran,  mi appare come un desolato villaggio vacanze a terrazze abbarbicato sulla roccia che si riempie solo una volta all’anno nei giorni di festa.

Il tempio di Pir-e Sabz si trova in cima alla ripida salita che mette a dura prova anche un esperto mountain climber,  ma la vista imponente sul deserto di Desh. E Kavir compensa la fatica.

Oltre la pesante porta in ottone con l’effige di Zoroastro, in un antro umido dalle pareti gocciolanti d’acqua, è custodito il fuoco sacro.

Lo zoroastrismo è stato per secoli la principale religione quando l’Iran ancora si chiamava Persia,.

I seguaci di Zoroastro alias Zarathustra già nel VI sec ac credevano in un solo Dio onnipotente, Ahura Mazda a alla secolare contrapposizione tra Bene e Male.

Riconosciuti come  minoranza religiosa dalla Costituzione del 1979, al pari dei cristiani (assiri e armeni) e degli ebrei, hanno anche un loro rappresentante nel Parlamento iraniano.

Gli Zoroastriani predicano la parità fra uomini e donne, ammettono il matrimonio interreligioso, condannano l’oppressione tra gli esseri umani, la crudeltà verso gli animali, rispettano l’ambiente ed oggi in Iran trovano sempre più proseliti fra le nuove generazioni.

Che altro dire…… “Così parlò Zaratustra”.