giovedì 28 agosto 2014

SFIDE “ON LINE” (Ice Bucket Challenge)


L’ “Ice Bucket Challenge”, ossia “la sfida del secchio d’acqua ghiacciato” è un fenomeno  virale che impazza  sui social network di tutto il mondo.

La sfida, a “scopo di beneficienza” per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), è una moda che sta contagiando tutti.

La Sla è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso e colpisce i neuroni che controllano il movimento, causando la perdita della capacità di deglutire, di articolare le parole e di controllare i muscoli scheletrici, fino alla  paralisi.

Una di quelle malattie dimenticate, di cui ancora oggi non si conoscono le cause.

La campagna, partita in America a fine luglio, si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, in un crescendo di video- performance, sia della gente comune che dei  di vip.

Negli States, hanno accolto la sfida big come Lady Gaga, George W. Bush,  Bill Clinton, Mark Zuckerberg e Bill Gates.

Questa  catena di S. Antonio telematica  funziona così: chi viene sfidato, “nominato”, ha 24 ore di tempo per rovesciarsi addosso un secchio d’acqua gelata, se supera la prova ha il diritto di  nominare altre persone, se rinuncia alla “secchiata”,  ha l’obbligo di fare una donazione.

Essere “nominati” nella catena delle “secchiate” è diventato uno status symbol,  significa che “conti” e che  la tua immagine farà il giro dei social network.

Così, attrezzati di secchi, pentole, pentoloni o bacinelle, immortaliamo il nostro “auto-gavettone- selfie” a scopo benefico diventando  protagonisti della sfida on line.

Le secchiate d'acqua gelata per la Sla  “fanno effetto” le donazioni per la ricerca sono aumentate in modo esponeziale.

Le “secchiate”, quindi sembrano essere tutt'altro che un semplice tormentone estivo, per rinfrescarci dal caldo, anzi qui al nord rappresentano un vero  atto di coraggio, considerando il maltempo le basse temperature di luglio e agosto!

In barba al meteo, quindi, in Italia secchiate per tutti! Anche per Matteo Renzi, nominato dal nostrano show-man Fiorello.

Ma c’è anche chi, come Obama e Papa Francesco, ha accolto la sfida contribuendo alla causa senza esibizioni plateali.

Così mi chiedo la “secchiata” è davvero la manifestazione di  un impegno sociale o piuttosto una forma di protagonismo virale?

mercoledì 27 agosto 2014

IL PIACERE DI DORMIRE


Sfatiamo il detto popolare “chi più dorme meno vive”.

Ricerche e studi  hanno ampiamente dimostrato che il sonno allunga la vita.

Una grande notizia per chi come me ha sempre pensato di assegnare il premio nobel all’inventore del materasso!

Dormire fa bene e dormire bene ci fa stare meglio, questo è oggi un dato di fatto.

Dormire inoltre migliora la memoria e l’attenzione, è un antistess, aumenta le difese immunitarie,

ci rende più creativi, ma soprattutto ci fa ringiovanire!

Il sonno apre le porte dei sogni e delle emozioni più profonde che liberano il cervello dai pensieri  e lo fanno funzionare meglio.

Il sonno ci  aiuta a sorridere, perché  regola il tono dell’umore, e riduce i livelli d’ansia e di irritabilità.

Dormire meno di sei ore a notte causa un “debito cronico” di sonno che insidia le nostre performance cognitive.

L’iperefficienza, a scapito delle ore di sonno, non paga, e c’è poco da vantarsi di dormire poco…e lavorare molto!!!

E se dormire bene da soli è già la panacea, addormentarsi in compagnia è anche meglio.

Dormire bene insieme raddoppia il benessere della coppia.

Uno studio dell'Università di Berkeley ha dimostrato che le coppie che dormono almeno otto ore a notte sono più in sintonia. Quindi a letto presto, e non solo per essere più svegli e attivi , ma anche per essere più sani e più felici.


Dimmi  come dormi e ti dirò…. se la coppia funziona.

Secondo  Pam Spurr, sessuologa americana, dalla posizione a cucchiaio, indice di una coppia solida, alla posizione della stella marina indice di una relazione sbilanciata, possiamo  misurare  la temperatura della coppia…

Per gli Inglesi invece è comunque meglio dormire in letti diversi.
E non è una novità. Nell'epoca vittoriana, così come nell'antica Roma, il talamo nuziale era considerato solo un  luogo di piacere, poi ognuno nel proprio letto.
Dormire è un atto inconsapevole, solitario ed egoista, ma è pur sempre un piacere!

Dormire separati non è “politically correct”, ma quante discussioni sono causate proprio dall’incapacità di saper dormire insieme?

Causa o effetto? Certo è che chi sta bene, dorme bene sia da solo che in compagnia ma si sa, il piacere condiviso è tutt’altra cosa…..


venerdì 22 agosto 2014

I “PRIMI PASSI” (nonsolosalsa)


Ballare Salsa sembra facile, ma non lo è! Il vero ballerino lo capisce subito ma non demorde….

Imparare a muovere i primi passi, un po’ incerti e goffi, all’inizio sembra un impresa titanica.

Ricordo perfettamente il mio primo corso, non distinguevo una salsa da un merengue, e stampellatissima  arrancavo sul passo base.

E che confusione fra  passo sul posto, laterale, avanti, indietro, alternato!

Attenzione poi  alla postura, dritti ma non rigidi, gambe flesse ma non troppo e soprattutto passi piccoli!

Regole facili, ma per il principiante sembrano teoremi di Einstein..

Dopo i passi a complicare le cose  arrivano le “figure”….

Partendo dall’apertura cubana, presi dal raptus ipnotico della Guapea…….con il giro dell’uomo e della donna,  ci  sentiamo già tutti  provetti ballerini.

Chi potrà poi mai dimenticare il Saludo al guapo, cambio posizione da apertura cubana tramite Enchufla, con la mano alzata e il grido catartico!  I mitici Enrosca, ’Ochenta y Tres, Sombrero Doble?
La Salsa Cubana va ballata in rotazione oraria, quindi, ogni figura deve essere eseguita procedendo in tale direzione.

Roteare in coppia, all’inizio, non è per niente un’esperienza esaltante soprattutto per la povera ballerina che spesso viene lanciata e non recuperata….

Il punto di arrivo di ciascun principiante è la Rueda.

La Rueda,  funziona secondo uno schema base in cui la donna gira in senso orario, cambiando partner, mentre l'uomo si muove in senso antiorario, e c’è un leader che  dà i comandi, chiamando  ad alta voce  le figure da  eseguire….. all’ ordine di: Dile che si, Dile que no, Vacilala, Enchufla, Aguajea, Dame - Otra , Non Me Gusta, Dame Dos, Dame Tres.

Una autentica babele per il  povero principiante che  fra  espagnol, passi e figure, va nel pallone!

Ma quanta allegria, spensieratezza ed energia in quei primi passi che, come il primo bacio, non si scordano mai! 

 

 

giovedì 21 agosto 2014

METEO NEWS “Italia divisa dal maltempo”


Il maltempo di quest’estate ha diviso  l’Italia in due, freddo al Nord, caldo al Sud.

Qui al nord, vestiti come in autunno sotto la pioggia, al sud, in canottiere e bermuda, sotto la canicola e le meteo-news non prevedono cambiamenti….

L’Italia, il bel paese, soffre da sempre di una cronica debolezza di identità nazionale.

Dal 1891 ad oggi, a 150 anni di distanza, possiamo dichiarare l’Unità d’Italia?

Un territorio segnato da differenze profonde, tra nord e sud, tra una regione e l’altra, tra le provincie tra le città, attraversato da altrettante diversità culturali, di gusto, costume, stile di vita, linguaggio, può oggi vantare una vera e propria unità?

Come sostenne Carlo Azeglio Ciampi durante la sua Presidenza della Repubblica, l’Italia è una nazione “unita dalle differenze”.

La storia ci insegna che l’unità deve essere sentita e costruita.

Non sarà il caso di guardare al passato per costruire il futuro?

Vivere le differenze territoriali come un’opportunità presuppone riconoscerne i limiti ma anche le potenzialità attribuendo la necessaria autonomia.

Attraverso  il riconoscimento delle tradizioni culturali e storiche è possibile creare una identità fra popolo e territorio e migliorare  la qualità nella vita di tutti.

L’autonomia comporta, responsabilità, senso civico, rispetto e integrazione.

Un discorso vecchio ma ancora attuale….

Sempre di più infatti  emerge l’esigenza di appartenere ad una nazione in cui “essere riconosciuti e riconoscersi”,  in cui avere fiducia, aperta all’Europa, per offrire anche all’este­ro un'immagine che cancelli i soliti cli­ché italioti.
 
In attesa….non ci resta che aspettare che il “meteo ci riunifichi” !!!!

 

 

mercoledì 20 agosto 2014

UN “UOMO PER AMICA” (Donne & Uomini)


Negli anni '70 Lucio Battisti  cantava “Può darsi che io non sappia cosa dico scegliendo te -una donna per amico-”.
Invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia…..Può esistere l’amicizia tra uomo e donna?
C’è chi pensa che fisiologicamente l’uomo e la donna siano troppo diversi per riuscire ad avere un autentico rapporto di amicizia.
Quante volte abbiamo sentito ripetere: “Un uomo non può essere amico di una donna, non è nel suo DNA”.
L’amicizia però non segue le leggi della genetica, nasce per alchimia, simpatia, empatia.
Di solito questo è il punto di partenza, cosa accade dopo chi lo può sapere…
Il filosofo Pieper sosteneva che l’amicizia è la base dell’amore, i rapporti amicali tra uomini e donne sono forse amori mancati ?
Alle volte, effettivamente, dietro un’amicizia, c’è un amore sublimato e accuratamente celato.
Avrebbe dunque ragione Oscar Wilde nel sostenere che fra uomo e donna non può esserci amicizia ma semmai passione, ostilità, adorazione, amore?
Ma se l’amicizia è una relazione, intima ed esclusiva, fatta di  reciproco affidamento, complicità, sincerità e rispetto perché mai non può essere anche "etero"?
Tra i miei migliori amici ci sono anche uomini che ho amato, i sentimenti non si estinguono, si trasformano.  
Sembra che il vero ostacolo all’amicizia fra uomo donna sia l’attrazione sessuale.
Le statistiche mostrano che  l’uomo, abbia una maggiore difficoltà, a mantenere un rapporto di amicizia con una donna senza che interferisca la componente sessuale, i cosiddetti  “machi a tutti i costi”, vittime del loro ruolo.
Oggi, è un dato di fatto,  uomini e donne “socializzano”, condividono lavoro ed interessi, hanno imparato a stare insieme senza cadere nel clichè  “uomo cacciatore” e “donna preda”.
Questo non vuole dire che siano possibili solo legami di amicizia casti e asessuati, il crescente fenomeno del Friend With Benefits, ne è un esempio.
Al di là dei cambiamenti sociali e di costume, l’amicizia è il luogo dove ci raccontiamo, ascoltiamo e condividiamo emozioni in modo autentico.
Il problema non è di genere ma di qualità, oggi riusciamo ad esprimerci sempre di meno e nell’amicizia non puoi bleffare o ci sei o non ci sei!  
Non sarà allora  il caso di riformulare la domanda…..Oggi, "può esistere l’amicizia"?

martedì 19 agosto 2014

SEGNI DEI NOSTRI TEMPI (VERGINE)


La vergine, il segno più scomodo dello zodiaco.

Precisi, efficienti, severi e razionali, meticolosi, critici, puntigliosi sempre pronti a sottolineare, possono rischiare di diventare insopportabili.

Sempre lucidi e attenti al da farsi ma anche riflessivi e introspettivi, non risparmiano niente neppure a se stessi.
 
In realtà  la loro generosità e la loro smisurata pazienza, li rendono amabili come pochi. 

Concreti  e responsabili, hanno bisogno di certezze.

Non sopportano l’imprevisto, hanno bisogno di tenere tutto sotto controllo e sono bravissimi nel programmare i propri impegni.

Pazienti e tenaci non si perdono d’animo di fronte alle difficoltà che sanno affrontare con determinazione.

Detestano fare le cose in modo precipitoso, prima di agire devono esaminare e ponderare.

Sanno risolvere ogni problema pratico e hanno le mani d’oro per questo  possono essere anche ottimi artigiani o chirurghi.

Dotati di un grande spirito di osservazione a loro non sfugge nulla, sono ottimi detective!

Da  Stephen King a Madre Teresa di Calcutta, la vergine è un segno dalle inaspettate contraddizioni: mente lucida da serial killer e smisurato altruismo!
I vergine non amano gli sprechi e gli eccessi, il loro motto è  “moderazione!”,  per questo  non si abbandonano a facili entusiasmi e sono sempre  cauti.
 
Detestano la confusione e l’incoerenza, per loro l’ordine è una condizione esistenziale.

Tiepidi nelle manifestazioni  affettive,  difficili da conquistare, amano con  serietà, per loro contano i fatti e non le parole!

Sono leali e affidabili, dei veri amici per la vita!

Mettono il cuore e la ragione in tutto ciò che fanno, dando voce alla domanda che, anche oggi, come nella ottocentesca società inglese rappresentata da Jane Austen in “Sense and Sensibility”, ci poniamo ancora: “ragione e sentimento possono coesistere?”

 



lunedì 18 agosto 2014

LA SALSA TI ALLUNGA LA VITA (nonsolosalsa)


Perché imparare a ballare Salsa?

C’è chi inizia per curiosità, chi per conoscere nuove persone, fare nuove amicizie e socializzare. C’è poi chi  ha già sperimentato tutti i corsi, dall’origami alla pole dance, e vuole fare qualche cosa di nuovo, ci sono  i single in cerca di partner e le coppie alla ricerca di nuovi stimoli.

Sono davvero pochi quelli che iniziano per vera passione.

Qualunque sia il motivo per imparare a ballare, quando inizi non puoi più smettere.

La Salsa è una vera droga e crea dipendenza, chi balla lo sa!!!

Ma la Salsa può davvero migliorare la nostra vita.

Ballare è meglio che andare in palestra ed e molto più divertente, mette in moto le endorfine, libera tossine e energie, tira su il morale e ti scuote dalla routine quotidiana!

La Salsa fa inoltre  bene alla salute, rinforza cuore e polmoni, tonifica i muscoli, raddrizza la schiena e scioglie le articolazioni, un toccasana per tutto il corpo, dalla testa ai piedi.
La Salsa scioglie non solo i muscoli ma anche i nostri imbarazzi e le timidezze.
Il ritmo della Salsa è seducente coinvolgente e sbloccante.
Il ballo ci rende spensierati  e allegri, scaccia tristezza e negatività, è un vero antidepressivo!
Chi balla affronta la vita con maggior entusiasmo e le difficoltà con maggior ottimismo.
Un rimedio contro lo stress e la noia del nostro tempo. Ballando scarichiamo  le tensioni della giornata e ci sentiamo meglio! 

La Salsa ti mette alla prova, per scoprire nuove abilità, è puro empowerment!!!

Ballare ci rende  anche  più belli perché tonifica e rassoda addominali, cosce, glutei e polpacci meglio del GAG!

E poi chi balla brucia…. grassi e calorie.

Il ballo aiuta anche  a tenere lontani gli acciacchi fisici della terza età,  lo hanno dimostrato i ricercatori della Queen’s University di Belfast.

La Salsa, una cura per il corpo e la mente, senza controindicazioni, mantiene giovani e ti allunga la vita……….let’s go everybody Salsa !!!!

 

 

giovedì 14 agosto 2014

FERRAGOSTO (una festa nazional popolare)

Ferragosto, le «Feriae Augusti», nate per celebrare gli Augustali, alla fine della mietitura, con feste, banchetti, corse di cavalli, a cui partecipavano tutti, schiavi compresi, ancora oggi è la festa popolare per eccellenza!

Dai culti pagani alla festa dell’Assunzione, Ferragosto è per tutti “Vacanza”!

Un mix di sacro e profano, una tradizione tipicamente italiana che si afferma nel ventennio fascista quando il regime ebbe l’idea di organizzare gite per i lavoratori sui “treni popolari di Ferragosto”.

Oggi le “ferie collettive” imposte dalla chiusura aziendale delle industrie, spiega il delirio di massa che spinge inesorabilmente, chi non può fare altrimenti, a partire intruppato in code interminabili per località turistiche affollate e caotiche, spennato a dovere, ma comunque felice di essere in vacanza!

Ci sono poi le immancabili sagre, gli spettacoli, le fiere, i concerti, le mostre, ma anche i party, i rave, i fuochi d'artificio e ancora attrazioni di ogni genere, i “nuovi riti”……perché a Ferragosto, si sa, la parola d’ordine è “divertimento”!
Ma quest’anno, anche se ammiccanti offerte last minutes ci invogliano a scappare alla ricerca dell’estate, solo un quinto degli italiani andrà in vacanza.
Causa del maltempo, della crisi o si tratta di una vera e propria inversione di tendenza?
Cambiano i tempi, i costumi, si sgretola anche il mito di “ferragosto moglie mia non ti conosco”.
Per chi ama restare in città come me, quest’anno niente strade deserte, niente saracinesche abbassate, solo bar, negozi, supermercati e ristoranti aperti, per una città che non va in vacanza.
Anche l’arte non va in ferie, e Ferragosto al museo mi sembra una intelligente alternativa.

Per concludere in bellezza, in questo clima “nazional popolare” e di “spending review”, meteo permettendo, non può mancare la classica grigliata con parenti e amici.

Allora, pronti per il conto alla rovescia, Ferragosto, la festa dell’estate, è alle porte …….ma dov’è l’estate?



mercoledì 13 agosto 2014

AMORE E PASSIONE UN BINOMIO POSSIBILE? (Amore&Co)


L’innamoramento, un esplosione di emozioni e di sensi, una tempesta chimico ormonale che sconvolge corpo e mente, è a scadenza.

Tutta colpa o merito della proteina NGF, ( Nerve Growth Factor scoperta negli anni ’40 da Rita Levi Montalcini), la fase dell’innamoramento durerebbe solo dodici mesi.

Dopo un anno dalla totale fusione, ritorna il bisogno di riappropriarsi dei  propri spazi, dei propri  tempi e delle proprie abitudini.

La passione logora, si sa, così nasce l’esigenza di serenità, tranquillità e stabilità.

Crollano i miti, affiorano i primi difetti, e tutto quello che ci è sembrato un divertente  vezzo diventa pesantemente insopportabile.

L’innamoramento inganna facendoci credere di amare qualcuno, ma in realtà siamo spinti da un umano  egoismo  emozionale, che mette noi stessi davanti a tutto e tutti.

Ci innamoriamo di chi da risposta ai nostri bisogni.

Ci si innamora quando ci manca qualcosa, ossia come dice Alberoni, “il teorico per eccellenza dell’amore”, quando siamo in"sovraccarico depressivo".

Innamoramento è passione,  “pathos” ossia sofferenza, una forza scatenante di emozioni che ci investe totalmente, ci disorienta e ci destabilizza.

Maggiori sono le differenze fra gli amanti più intensa è la potenza dell’innamoramento.

Questo potrebbe spiegare perché spesso ci si innamora dell’uomo o della donna sbagliata e  il fenomeno sempre più crescente di amori online….Possiamo  innamoraci “virtualmente” di chiunque, basta proiettare i nostri desideri….
 
L'amore inteso come  “patto di stabilità”, rappresenta  l’ istituzione, l’innamoramento  il desiderio, la forza vitale che muove le nostre azioni.

Mi chiedo allora: Amore e passione sono un binomio possibile? Può esistere davvero l’amore senza passione?

lunedì 11 agosto 2014

TO BE SINGLE (Donne & Uomini)


Single ossia, i sentimentalmente liberi, con o senza relazioni in corso, per scelta o per necessità, vivono soli oppure dividendo l’appartamento con gli amici o i genitori.

I single per “vocazione” o “di ritorno” con matrimoni e convivenze alle spalle, è un dato di fatto, sono in continuo aumento.
Così come sono in aumento le agenzie che organizzano Speed Vacanze o Speed Date.
Sono sempre di più i  tour operator che propongono pacchetti “all inclusive”, viaggi e crociere per single, mete da sogno per regalare un sogno!
La crociera, nei mari del sud o nel mediterraneo, è ormai diventata un must! A  bordo di lussuosissime navi,  il single  non è più solo,  viene coccolato e seguito costantemente giorno e notte, dal centro benessere al casinò, tutto per garantirgli una vacanza indimenticabile!
Oggi, quindi, partire da soli non è più un problema, ci sono alberghi, villaggi turistici per single e per chi resta in città vengono organizzati fantasiosi  aperitivi, cene e  incontri al buio.
I single sono diventati  un vero e proprio business…..hanno istituito anche la ricorrenza del 15 febbraio, S. Faustino vs S. Valentino.
Ma  ai single occorre davvero tanta pubblicità?
Hanno davvero bisogno di tutti questi spazi precostruiti per relazionarsi e comunicare?
Oggi pare che socializzare  sia diventato un problema di massa, eppure  non mancano certo né  le occasioni né i luoghi.
Forse è solo più difficile comunicare in modo semplice senza nascondersi.
L’esplosione delle  comunity online è un fenomeno che da voce a questo bisogno? 
Oppure “facciamo comunità” solo per sentirci meno soli? Perché esiste una profonda differenza tra essere da soli o sentirsi soli.
Non occorre essere single per sentirsi soli! Quante coppie vivono nella  tacita e accondiscendente solitudine?
Il single senza legami stabili, crea instabilità e fa scattare nei  “non single” la fatidica domanda: “Come mai non esci con nessuno?”.

Ancora oggi la coppia è il modello socialmente vincente.

Stare da soli significa indubbiamente non dover rendere conto a nessuno, non farsi carico di nessuno, bastare a se stessi, essere padroni del proprio tempo e spendere i propri soldi solo per le proprie esigenze.
Single è quindi un nuovo modo di vivere consapevole la propria indipendenza o un modo per sfuggire alle responsabilità  di stare in coppia?
Difficile dare una risposta…certo è che esistono almeno cinque buoni motivi pratici per restare o diventare single:
  • poter dormire spaparanzati nel letto senza nessuno che ti russa accanto
  • avere un intero armadio ad esclusiva disposizione
  • esercitare il potere assoluto sul  telecomando
  • mangiare quando e come ti pare anche spaghetti e nutella a colazione
  • fare shopping sfrenato/restare nel reparto bricolage fino a chiusura
  • stare liberamente ore al telefono con le amiche/giocare finalmente  al calcetto con gli amici.
To be single or not to be………Questo è l’amletico dubbio!!

 

 

 
 
 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 7 agosto 2014

IL PREZZO DELL’INTELLIGENZA (Donne & Uomini)


Le donne sono più intelligenti degli uomini, lo dice James R. Flynn, autorevole psicologo, che ha studiato l’evoluzione del rapporto fra intelligenza e componenti genetiche – ambientali.
 
Da Adamo ed Eva ad oggi le donne hanno surclassato gli uomini, lo dicono i test, le donne dei nostri giorni hanno un QI più alto.

Un fenomeno che, almeno sulle capacità cognitive, chiude in attivo per noi donne  la “querelle” sulle differenze di genere… 

La complessità del mondo moderno che  ha spinto i nostri cervelli ad adattarsi e ha fatto crescere il nostro QI, pare abbia influito maggiormente sulle donne.

Dobbiamo ringraziare lo stress di dover conciliare famiglia, lavoro, casa, carriera, il  dover fare più cose contemporaneamente.

La donna multitasking, l’evoluzione darviniana della casalinga tradizionale che sapeva fare di tutto, cucire, cucinare, accudire  figli e marito, gestire l’economia familiare, esce dall’anonimato, ma a quale prezzo?

Una ricerca realizzata dalle università di Edimburgo, Glasgow, Aberdeen e Bristol ha dimostrato che le donne con il QI  e redditi più elevati tendono meno a sposarsi, mentre per gli uomini, vale il contrario.

Così mi chiedo se è vero che le donne capaci e autonome non hanno più tempo da dedicare a uomini ancora troppo dipendenti, oppure  se sono  gli uomini che non riescono a sostenere donne più intelligenti di loro.

Oggi è poi davvero  socialmente accettabile che una donna sia più intelligente di un uomo?

 

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mercoledì 6 agosto 2014

ALTI & BASSI


La prima “bassetta” della storia Lucy, “ l’australopiteca” più famosa del mondo, la “madre dell’umanità”, era alta solo 1,07 m.

Dal punto di vista evolutivo, antropologico più sei alto meglio è, e da sempre  “altezza è mezza bellezza”.

Anche oggi le  persone più alte sono ritenute più sicure e di successo, e’ un fenomeno di percezione sociale che influenza il nostro modo di sentirci in mezzo agli altri.

Nella  nostra cultura l’aspetto fisico, l’immagine sono determinanti, e che ci piaccia o no, il prototipo della bellezza femminile che funziona, non lascia spazio alle donne minion.

Da Claudia Schiffer ad Elle Macpherson, “the body”, le top model hanno fatto storia e costume.

Le icone del fashion, altissime, bellissime, magrissime svettano sui loro tacchi da vertigine, altere e irraggiungibili, e per noi donne under 1.60 non c’è partita, le “veneri tascabili” sono state surclassate dalle “valchirie” della passerella.

Ma secondo una ricerca dello psicologo Gert Stulp dell’Università di Groningen (Olanda), gli uomini preferiscono le donne basse, e le donne basse gli uomini alti.

Non è una questione di moda, è  la genetica a dirlo.

La donna bassa, per l’uomo incarna un’ideale di tenerezza e amore, una cucciola da proteggere.

Per la donna, l’uomo alto ispira solidità e benessere.

Le donne basse pare poi  abbiano in circolo un maggiori i livello di estrogeni, diversamente da quelle  alte che zampillano  testosterone.

Magra consolazione per noi basse!  Incarniamo lo stereotipo di donna tradizionale contro la “testosteronica” ed emancipata alta. 

Alla faccia della genetica…Una differenza di genere nel genere! Così gli uomini sposano le  tappe e sognano l’amante spilungona…

Secondo Stulp «Trovare un compagno per formare una “unità riproduttiva” è un processo complesso, che determina la “fitness Darwiniana” di ciascuno di noi ovvero la capacità di tramandare in futuro i nostri geni».

La propensione verso un certo aspetto nel partner è perciò importante per capire dove sta andando la nostra specie, che a quanto pare va ancora sempre nella stessa direzione.

Ben vengano allora  le coppie controcorrente lei alta, molto alta, e lui basso, se non piccoletto.

Nel mondo  politico Carla Bruni e Nicolas Sarkozy,  Renato Brunetta e la moglie Tommasa Giovannoni  hanno tracciato la strada…

Non sarebbe quindi meglio mescolarci tutti, alti e bassi, senza pregiudizi, e chissà riuscire a migliorare le caratteristiche della  nostra specie….


lunedì 4 agosto 2014

IL RITMO "de la vida" (nonsolosalsa)


Quando pensi alla salsa pensi ai Caraibi, alla gioia di vivere. I balli latino americani sono nell’immaginario collettivo allegria, movimento, sensualità.

Dalla  Macarena alla Zumbera, i balli di gruppo latino americani sono da sempre dei riempipista, e basta ancheggiare un po’per sentirsi tutti salseri!

La salsa è tutt’altro che un ballo intuitivo. Per ballare salsa è importante sentire la musica riconoscendone il ritmo.

L’elemento chiave è la pausa sul quarto tempo del ritmo (per ogni tre step ballati c’è ne è uno non ballato). Sembra facile ma non lo è affatto.

La vera difficoltà è trovare la prima battuta. Occorre un orecchio allenato per coordinare ritmo e movimento del corpo. Trovare l’uno musicale può rappresentare un vero problema soprattutto quando non sai ancora distinguere una salsa da un merengue…

Esistono due modi di ballare salsa sulla melodia (“sull’uno”) o sulle percussioni(“sul due”). La salsa cubana generalmente si balla sull’uno, la portoricana sul due.

Gli otto tempi si contano : uno, dos,  tres,  cinco, seis siete, un autentico “mantra” del salsero!!!

Mantenere il ritmo non è facile  ma  un buon ballerino non lo perde mai!

Il bello della salsa, poi, è che si balla in coppia e occorre ballare vicini per trovare una sintonia nel ritmo mantenendo sempre il contatto con il partner.

Insomma, imparare a ballare la salsa insegna a conoscere e riconoscere anche i propri ritmi, ed è un ottimo allenamento per ritrovare il ritmo nella vita!