Le donne sono più intelligenti degli uomini, lo dice
James R. Flynn, autorevole psicologo, che ha studiato l’evoluzione del rapporto
fra intelligenza e componenti genetiche – ambientali.
Da Adamo ed Eva ad oggi le
donne hanno surclassato gli uomini, lo dicono i test, le donne dei nostri
giorni hanno un QI più alto.
Un fenomeno che, almeno sulle capacità cognitive,
chiude in attivo per noi donne la “querelle”
sulle differenze di genere…
La complessità del mondo moderno
che ha spinto i nostri cervelli ad
adattarsi e ha fatto crescere il nostro QI, pare abbia influito maggiormente
sulle donne.
Dobbiamo ringraziare lo stress di
dover conciliare famiglia, lavoro, casa, carriera, il dover fare più cose contemporaneamente.
La donna multitasking, l’evoluzione
darviniana della casalinga tradizionale che sapeva fare di tutto, cucire,
cucinare, accudire figli e marito,
gestire l’economia familiare, esce dall’anonimato, ma a quale prezzo?
Una ricerca realizzata dalle università di Edimburgo, Glasgow, Aberdeen e
Bristol ha dimostrato che le donne con il QI e redditi più elevati tendono meno a
sposarsi, mentre per gli uomini,
vale il contrario.
Così mi chiedo se è vero che le donne capaci
e autonome non hanno più tempo da dedicare a uomini ancora troppo dipendenti, oppure se sono
gli uomini che non riescono a
sostenere donne più intelligenti di loro.
Oggi è poi davvero socialmente accettabile che una donna sia più
intelligente di un uomo?
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