giovedì 28 agosto 2014

SFIDE “ON LINE” (Ice Bucket Challenge)


L’ “Ice Bucket Challenge”, ossia “la sfida del secchio d’acqua ghiacciato” è un fenomeno  virale che impazza  sui social network di tutto il mondo.

La sfida, a “scopo di beneficienza” per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), è una moda che sta contagiando tutti.

La Sla è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso e colpisce i neuroni che controllano il movimento, causando la perdita della capacità di deglutire, di articolare le parole e di controllare i muscoli scheletrici, fino alla  paralisi.

Una di quelle malattie dimenticate, di cui ancora oggi non si conoscono le cause.

La campagna, partita in America a fine luglio, si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, in un crescendo di video- performance, sia della gente comune che dei  di vip.

Negli States, hanno accolto la sfida big come Lady Gaga, George W. Bush,  Bill Clinton, Mark Zuckerberg e Bill Gates.

Questa  catena di S. Antonio telematica  funziona così: chi viene sfidato, “nominato”, ha 24 ore di tempo per rovesciarsi addosso un secchio d’acqua gelata, se supera la prova ha il diritto di  nominare altre persone, se rinuncia alla “secchiata”,  ha l’obbligo di fare una donazione.

Essere “nominati” nella catena delle “secchiate” è diventato uno status symbol,  significa che “conti” e che  la tua immagine farà il giro dei social network.

Così, attrezzati di secchi, pentole, pentoloni o bacinelle, immortaliamo il nostro “auto-gavettone- selfie” a scopo benefico diventando  protagonisti della sfida on line.

Le secchiate d'acqua gelata per la Sla  “fanno effetto” le donazioni per la ricerca sono aumentate in modo esponeziale.

Le “secchiate”, quindi sembrano essere tutt'altro che un semplice tormentone estivo, per rinfrescarci dal caldo, anzi qui al nord rappresentano un vero  atto di coraggio, considerando il maltempo le basse temperature di luglio e agosto!

In barba al meteo, quindi, in Italia secchiate per tutti! Anche per Matteo Renzi, nominato dal nostrano show-man Fiorello.

Ma c’è anche chi, come Obama e Papa Francesco, ha accolto la sfida contribuendo alla causa senza esibizioni plateali.

Così mi chiedo la “secchiata” è davvero la manifestazione di  un impegno sociale o piuttosto una forma di protagonismo virale?

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