Il maltempo di quest’estate ha
diviso l’Italia in due, freddo al Nord,
caldo al Sud.
Qui al nord, vestiti come in
autunno sotto la pioggia, al sud, in canottiere e bermuda, sotto la canicola e
le meteo-news non prevedono cambiamenti….
L’Italia, il bel paese, soffre
da sempre di una cronica debolezza di identità nazionale.
Dal 1891 ad oggi, a 150 anni di
distanza, possiamo dichiarare l’Unità d’Italia?
Un territorio segnato da
differenze profonde, tra nord e sud, tra una regione e l’altra, tra le
provincie tra le città, attraversato da altrettante diversità culturali, di
gusto, costume, stile di vita, linguaggio, può oggi vantare una vera e propria
unità?
Come sostenne Carlo Azeglio
Ciampi durante la sua Presidenza della Repubblica, l’Italia è una nazione
“unita dalle differenze”.
La storia ci insegna che l’unità deve essere sentita e costruita.
Non sarà il caso di guardare al passato per costruire il futuro?
Vivere le differenze territoriali
come un’opportunità presuppone riconoscerne i limiti ma anche le potenzialità
attribuendo la necessaria autonomia.
Attraverso il riconoscimento delle tradizioni culturali
e storiche è possibile creare una identità fra popolo e territorio e migliorare la qualità nella vita di tutti.
L’autonomia comporta,
responsabilità, senso civico, rispetto e integrazione.
Un discorso vecchio ma ancora attuale….
Sempre di più infatti emerge l’esigenza di appartenere ad una
nazione in cui “essere riconosciuti e riconoscersi”, in cui avere fiducia, aperta all’Europa, per offrire
anche all’estero un'immagine che cancelli i soliti cliché italioti.
In attesa….non ci resta che aspettare che il
“meteo ci riunifichi” !!!!
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