mercoledì 16 aprile 2014

LA GRANDE BELLEZZA


Perché un film diventa un capolavoro solo dopo aver vinto un Oscar? Parlo de La grande bellezza, il film che ha trionfato  negli USA come miglior film straniero vincendo anche il Golden Globe e  ha riportato meritatamente il nostro cinema sotto la luce dei riflettori internazionali.

Un film che ho amato subito dalle prime immagini, dove personaggi e fatti sono descritti con lucido cinismo e poesia, un olimpo di Dei senza religione.

Ambientato a Roma, “città eterna”, un ruffiano escamotage per rappresentare le contraddizioni del nostro tempo anche all’estero.

Osannato da critici e opinionisti, definito film “superbo, pura couture, un grande affresco sulla disillusione della mediocrità di questi anni”.

Un film che piace più all’estero che in Italia perché strizza l’occhio a “La  Dolce vita” capolavoro felliniano del 1960,  a quell’immagine stereotipata di una Roma che oggi non esiste più.

Ma la signora Pina, uscita dal cinema, ha detto con grande ingenuità: “Dov’è questa grande bellezza?”.

Le passa accanto un artefatto della chirurgia estetica, occhi sgranati,  labbra a canotto, sorriso tirato. E’ l’effetto omologante della combinazione lifting/botulino che rende tutti indistintamente sorridenti e stampa in faccia un espressione sorniona, la brutta copia dell’enigmatico sorriso della Monna Lisa.

La bellezza come eterna giovinezza, il narciso che è in noi, il bisogno di apparire, questo è oggi il senso comune della bellezza.

Apparire o essere? Ovvero per essere bisogna apparire.

Così nascono i nuovi miti. I talk show, i reality, i giochi a quiz. L’importante è partecipare, mettersi in mostra, trovare un palcoscenico. Concorrenti allo sbaraglio di ogni genere che aprono scatole, girano ruote della fortuna, e ci fanno rimpiangere i tempi del Rischiatutto e le gaffes del grande Mike Buongiorno l’antesignano degli show man.

Così  diventa star per un giorno e sale alla ribalta il vigile urbano, la cassiera, il libero  professionista,  il vicino della porta accanto, tutti felici e soddisfatti di “esserci”!

La grande bellezza si confonde in questa fiera delle vanità e riappare chiaramente solo quando con il candore della signora Pina riusciamo a chiederci con stupore “Ma dov’è”?

 

 

2 commenti:

  1. per la signora Pina.....
    http://www.youtube.com/watch?v=OZycphAPlWM
    Ciao! Sergio

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  2. Bravo Rivera, un bel gioco di parole sui quartieri di Roma!
    Ringrazia anche la signora Pina...

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