Perché un film diventa un capolavoro
solo dopo aver vinto un Oscar? Parlo de La grande bellezza, il film che ha trionfato
negli USA come miglior film straniero vincendo
anche il Golden Globe e ha riportato
meritatamente il nostro cinema sotto la luce dei riflettori internazionali.
Un film che ho amato subito dalle
prime immagini, dove personaggi e fatti sono descritti con lucido cinismo e
poesia, un olimpo di Dei senza religione.
Ambientato a Roma, “città
eterna”, un ruffiano escamotage per rappresentare le contraddizioni del nostro
tempo anche all’estero.
Osannato da critici e
opinionisti, definito film “superbo, pura couture, un grande affresco sulla
disillusione della mediocrità di questi anni”.
Un film che piace più all’estero
che in Italia perché strizza l’occhio a “La Dolce vita”
capolavoro felliniano del 1960, a
quell’immagine stereotipata di una Roma che oggi non esiste più.
Ma la signora Pina, uscita dal
cinema, ha detto con grande ingenuità: “Dov’è questa grande bellezza?”.
Le passa accanto un artefatto
della chirurgia estetica, occhi sgranati,
labbra a canotto, sorriso tirato. E’ l’effetto omologante della
combinazione lifting/botulino che rende tutti indistintamente sorridenti e
stampa in faccia un espressione sorniona, la brutta copia dell’enigmatico
sorriso della Monna Lisa.
La bellezza come eterna giovinezza,
il narciso che è in noi, il bisogno di apparire, questo è oggi il senso comune
della bellezza.
Apparire o essere? Ovvero per
essere bisogna apparire.
Così nascono i nuovi miti. I talk
show, i reality, i giochi a quiz. L’importante è partecipare, mettersi in
mostra, trovare un palcoscenico. Concorrenti allo sbaraglio di ogni genere che
aprono scatole, girano ruote della fortuna, e ci fanno rimpiangere i tempi del
Rischiatutto e le gaffes del grande Mike Buongiorno l’antesignano degli show
man.
Così diventa star per un giorno e sale alla ribalta
il vigile urbano, la cassiera, il libero
professionista, il vicino della
porta accanto, tutti felici e soddisfatti di “esserci”!
La grande bellezza si confonde in
questa fiera delle vanità e riappare chiaramente solo quando con il candore
della signora Pina riusciamo a chiederci con stupore “Ma dov’è”?
per la signora Pina.....
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=OZycphAPlWM
Ciao! Sergio
Bravo Rivera, un bel gioco di parole sui quartieri di Roma!
RispondiEliminaRingrazia anche la signora Pina...