mercoledì 23 aprile 2014

PASQUETTA (STREET) FOTO SOTTO LA PIOGGIA


Il meteo l’aveva detto Pasquetta sotto la pioggia! Così come è tradizione il giorno di Pasquetta al posto della gita fuori porta, decido di andare a Vicenza per un Wokshop fotografico di street photos che comprende anche la visita guidata della mostra “Magnum Conctat Sheets”. Arrivo un po’ in ritardo a causa del traffico e della pioggia, e mi unisco  al gruppo.

Sono esposte  le  foto e i provini a contatto dei  più famosi nomi della Magnum. Per i non fotografi, il provino a contatto (contact sheet)  è quella tecnica usata comunemente per scegliere le foto da stampare.

Per il fotografo è invece un momento  di resurrezione dell’immagine; davanti al provino a contatto l’autore vede per la prima volta il suo lavoro, valuta il risultato e sceglie fra tutte quella che meglio identifica il momento, il fatto, l’idea, la situazione: la più bella del reame!  

Attraverso le sale di palazzo Leoni Montanari e  mi rendo conto di guardare con l’occhio dell’autore ciò che ha visto, dallo sbarco in Normandia di Robert Capa, all’11 settembre di Thomas Hoepker.

Ogni foto è storia ed ha una storia.

Chi non ricorda la foto dei carri armati  di piazza Tienanmen, scattate da Stuard Franklin? Era la mattina successiva al 4 giugno 1989, il giorno dopo la repressione dei dimostranti, la piazza era stata ripulita e tutti, giornalisti e fotografi, non potevano uscire dagli alberghi. La foto è stata scattata dal balcone dell’Hotel. Quella foto è da allora nell’immaginario collettivo, il simbolo della rivolta.

Finita la visita, Marco il nostro “tour leader” ci porta a mangiare, perchè si sa anche  l’arte deve essere nutrita. Sazi e soddisfatti, ci sguinzagliamo per le strade del centro a caccia di foto! Lo street photography impone infatti una buona dose di faccia tosta per fotografare gli sconosciuti per strada, per cogliere l’attimo, la spontaneità di un espressione o di una situazione,  come una candid camera. Con la mia Nikon D40  (obiettivo 17/50), sotto una pioggia fitta e  battente, giro e rigiro per le strade semivuote alla ricerca di un soggetto accattivante, ma chi passeggia in una giornata di pioggia torrenziale?  Mi avvicino infine  ad una coppia  e candidamente con sorriso disarmante chiedo: posso scattarvi una foto? Da sotto l’ombrello mi guardano, inzuppata nonostante il cappuccio della giacca a vento, più per compassione che altro si mettono in posa, rovinando l’effetto sorpresa e la foto! Piove ormai controvento, mi rifugio in un bar dove finalmente colgo l’attimo e fotografo la cameriera! Con il mio magro bottino, raggiungo il gruppo  per raccogliere e condividere  le foto, tutti fradici e felici sentendoci anche noi un po’ Henri Cartier Bresson, un po’ Elliot Erwitt.

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