lunedì 19 maggio 2014

SELFIE MANIAC


Selfie, nominata nel 2013  parola dell’anno dall’Oxford English dictionary, letteralmente autoscatto, è la moda del momento!

L’autoritratto fotografico eseguito con smartphone  in mano e condiviso sul social network, impazza! 

Uno scatto per fissare l’attimo, una foto pret-a-porter  da mostrare in tempo reale ad alto contenuto consumistico per essere protagonisti.

La mania dell’autoscatto da condividere sui social network è diventato un tormentone virale.
 Da solo o in compagnia il selfie maniac si fotografa per strada, in aereo, nei negozi, nei bar, nei ristoranti, e guai se chiedi: “Vuoi una foto? Ti guarda sbigottito, facendoti sentire invadente e  antico.

Scoppia la mania dell’ after sexaly: le selfie sotto le lenzuola. Su Instagram si moltiplicano le immagini di coppie dai sorrisi compiaciuti con i  corpi sapientemente intrecciati, tutti in posa per immortalare il post coito, altro che sigaretta o tenerezze: facciamoci una bella foto!

Anche le star fanno selfie; da Madonna con coppa di champagne e ligerie a Leonardo DiCaprio sul red carpet degli Oscar. Il selfie contagia anche i politici da Obama a Renzi.

C’è poi, da sempre,  la moda di immortalarsi con i personaggi famosi. Oggi con il selfie, basta un po’ di faccia tosta e  non sfugge più  nessuno dalle rock star a Papa Francesco.

Il fenomeno selfies è quindi una moda passeggera per imitazione “trikle down” a dirla come il sociologo Simmel, oppure un nuovo modo di comunicare attraverso il linguaggio visivo per condividere emozioni? 

Il selfie, l’autoritratto dell’era digitale, sta diventando sempre di più un modo per affermare il proprio io nel mondo virtuale.

Il selfie, come autoaffermazione nasce dall’esigenza  di  colmare un vuoto esistenziale oppure è semplicemente  un modo per esercitare un gratuito esibizionismo narcisistico? Può diventare un avatar per rappresentarsi?

Così come Narciso é ingannato dall’immagine riflessa, forse anche nell’immagine selfie rischiamo di ingannare noi  stessi?

 

 

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