lunedì 12 maggio 2014

TRANSFESTIVAL


L’Eurovision Song Contest, meglio conosciuto come Eurofestival, dal 1956 è il Concorso musicale fra i più seguiti nel mondo ( da 100 a 600 milioni di spettatori) trasmesso anche fuori dall’Europa  nei diversi continenti dagli USA al Giappone.

Una gara a cui partecipano anche nazioni che non appartengono fisicamente all’Europa come Israele e l’Azerbaigian, basata sul televoto e  recentemente aperta anche ai paesi dell’est Europa  (ex Urss, ex Jugoslavia).

Mi ricordo direttori d’orchestra impomatati e cantanti in smoking, una giovanissima sedicenne Gigliola Cinguetti che ci rappresentò  e vinse con la mitica “Non ho l’età (per amarti )” nel 1964, gli evergreen Abba che  cantavano Watterloo, epico tormentone degli anni 70!  

Come ogni festival che si conviene, anche l’Eurofestival segue e registra i costumi dei tempi.

Oggi a  Copenaghen ha vinto l’Austria con Conchita Wurst.

La patria di Mozart, dei valzer viennesi e dello jodel presenta una Drag Queen!

Lady Conchita, un’avvenente barbuta, e si sa donna barbuta sempre piaciuta…. in stile Celine Dion, capelli al vento, abito lungo elegante, tacchi a spillo con una gestualità teatrale e composta, stravince anche sulla nostrana procace femminilità di Emma Marone.

Conchita in arte, Thomas Neuwirth fuori scena, si definisce gender neutral, predilige i pronomi e gli aggettivi declinati al femminile ed ha dichiarato : “Ho creato questa donna barbuta per mostrare al mondo che possiamo fare ciò che vogliamo.”; è forse questo il senso di “Rise like a Phoenix”? Un inno all’autodeterminazione sessuale o un atto di denuncia e provocazione contro l’omofobia?

Nella finale  del 10 maggio fra le nazioni partecipanti solo Bielorussia, Armenia, Polonia e San Marino hanno bocciato Conchita.

Una vittoria che fa discutere ma gli "aficionados" si ricorderanno  di Yaron Coen, alias Dana International, transessuale  che ha rappresentato Israele e vinse l’Eurofestival nel 1998 con la canzone “Diva”.

Ma oggi fa più notizia un Trans o una Drag queen?

Sul grande palcoscenico di questo festival “Transfrontaliero” vince l’audience o la tolleranza nel rispetto delle diversità?

 

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