venerdì 7 novembre 2014

MASS MEDIA E INTEGRAZIONE (riflessioni di viaggio)

Ad “Holliwood street”, nella città di Shutka,  c’è una moderna palazzina di tre piani, con un bel giardino, grandi finestre e balconi: la sede della BTR Nacional.  

Zoran Dimov, il direttore generale, un uomo franco, pragmatico e appassionato al suo lavoro, dopo un lungo colloquio nella prestigiosa sala riunioni, ci apre le porte alla sala di registrazione nel piano interrato.
Stanno per mandare in onda il telegiornale, c’è un pacato fermento.  Operatori e tecnici, “at work”, fra fili, cavi, computer e telecamere.
Fondata nel 1992, la  BTR è stata la prima stazione televisiva a trasmettere anche  in lingua rom.
Con un programma giornaliero di 24 ore, è nata per sviluppare l’informazione e la diffusione della cultura dei rom in Macedonia.
La ex Repubblica jugoslava di Macedonia, è un paese in transizione.

Dichiarata la propria indipendenza nel 1991 e ammessa alle Nazioni Unite nel 1993, oggi  è in corsa per entrare a far parte dell’Unione europea.

Un paese interrazziale dove convivono macedoni, albanesi, bulgari, turchi, serbi, arumeni (ossia i  macedo-rumeni) e i rom.

Ma  come conciliare lingue, religioni e culture diverse in un paese con un’economia in via di sviluppo che presenta ancora tanti interrogativi?
Oggi il palinsesto della BTR propone programmi di vario genere dalla musica, la salute, istruzione, alle questioni sociali.
Un operazione interculturale finalizzata a dare dignità e rilevanza alla cultura rom e contribuire ad una convivenza pacifica sul territorio, riducendo le tensioni etniche.
Un utilizzo virtuoso dei mass media per raggiungere una visione immaginaria condivisa cercando di costruire una “ nuova geografia” anche per  chi sta fuori dai confini della comunità di appartenenza.

 

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