mercoledì 11 febbraio 2015

IL COMUNE SENSO DEL PIACERE


Il piacere, percepito nella nostra vita  come condizione positiva, fisica o psicologica, è  un concetto universalmente presente in tutti i contesti sociali.

La tensione al piacere, come assenza di dolore, come ricerca del bene assoluto, come soddisfazione immediata di un bisogno, è il motore delle nostre azioni.

Senza piacere non c’è motivazione: è il  principale ispiratore della vita.

Ma oggi quale è il comune senso del piacere?

Nel “manifesto edonista” Michel Onfray riconduce il piacere al benessere individuale, al  diritto alla salute, all’espressione di sé, proponendo uno “stile di vita edonista”.

Ma quali sono oggi i nostri reali bisogni?

Viviamo sempre più legami evanescenti e insicuri, i rapporti umani si spogliano di intimità ed emotività e si alimentano di sterile narcisismo.

Rispondiamo alla difficoltà di esprimere collettivamente emozioni e sentimenti forti con la ricerca di omologazione.

Anche divertirsi è diventato più difficile: da un lato il frenetico bisogno di fare, la  ricerca compulsiva di nuove sensazioni, dall’altro la demotivazione, l’apatia, la noia.

Cresce sempre di più la paura di perdere ciò che possediamo: amore, denaro, la bellezza, la vita stessa.

Una società  “edonistica”, è davvero in grado di fornire risposte ai nostri reali bisogni?

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