Una rielaborazione di
un’intuizione di Benjamin Franklin, che ci permette di sfruttare al massimo la
luce solare risparmiando sul consumo energetico.
Introdotta in Italia come misura di guerra nel 1916 viene definitivamente adottata nel 1965, in periodo di crisi energetica.
Oggi la globalizzazione impone a quasi tutti i Paesi industrializzati di spostare le lancette avanti di un’ora.
Lancette ferme invece in Russia, nel laborioso e tecnologico Giappone, in gran parte dell’Asia, in Africa e all’equatore.
Secondo le stime in Italia il
risparmio energetico, per il 2015 sarà pari a 543,8 milioni di kilowattora. Una
quantità di energia pari al fabbisogno annuo di 180 mila famiglie per un totale
di 90 milioni di euro.
Ma pare che questo rito collettivo non sia indolore è stato infatti accertato che il passaggio all’ora legale crea disagi emotivi e psichici che renderanno più irritabili e più insonni almeno il 15% degli italiani, contribuendo a peggiorare gli effetti jet lag sociale.
Una pandemia generata, a detta del cronobiologo tedesco Till Roenneberg, dallo scompenso fra orologio biologico e abitudini sociali.
Siamo sempre in corsa e ci costringiamo a stare sempre più svegli alterando i ritmi naturali, ma il gioco vale la candela?
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