venerdì 3 aprile 2015

PASQUA "CRUELTY FREE"


Anche quest’anno a Pasqua la domanda e' la stessa: agnello si o no?

Non si tratta di una questione di gusti o di una semplice querelle fra “carnivori VS vegani” o fra “credenti e non credenti”.

La storia insegna che all'origine del sacrificio dell’agnello della pasqua Ebraica, tradizione ripresa anche dal Cristianesimo, stanno i riti propiziatori pagani.

Il sangue veniva impiegato a scopo apotropaico per esorcizzare il male, mentre la  carne consumata in un pasto cultuale aveva lo scopo di rinsaldare i vincoli di parentela delle famiglie della tribù. 

Mangiare la carne di agnello a Pasqua non è' quindi un rito proprio della religione Cristiana, così come sostenuto anche da Benedetto XVI che affermo' : "Gesù celebro' la Pasqua senza agnello"

Secondo i dati oltre il 50% del consumo di carne ovina di un anno intero si concentra nel periodo pasquale, 4 milioni di agnelli  immolati  per il “sacro business".

Sul fenomeno si sono scatenati i social- animalisti, che hanno organizzato, da nord a sud in tutte le principali città d’Italia, manifestazioni all’insegna del motto di Leonardo da Vinci “Non mangio niente che abbia un cuorè”.

Manifestare oggi: un nuovo rito per esprimere ed affermare i valori  della nostra cultura, per rafforzare il legame sociale.

Una Pasqua “cruelty free” per ritrovare un nuovo senso del sacro, una nuova forza aggregante, quella che Durkeim definisce  “divino sociale”.

Auguri... e Buona Pasqua !!!!

 

 

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