venerdì 23 dicembre 2016

MILLENIALS

E’ la generazione del nuovo millennio, nata fra gli anni 80 e i primi anni del 2000, figli del benessere e della crisi, rappresentano il 24% della popolazione mondiale: in Italia sono 8,6 milioni.

Gli Echo Boomers contro i Baby Boomers degli anni 60, sono riformatori e non rivoluzionari, colti, curiosi non mettono i “fiori nei loro cannoni”, non scendono in piazza, la loro protesta passa attraverso il web.

Attraverso i social hanno creato un linguaggio comune, condividono valori.

Vogliono una società nuova pulita, hanno poca fiducia nella politica ma credono nelle istituzioni e nelle regole.

Vivono costantemente nella precarietà ma non mollano, cercano un un loro ruolo nella società anche per cambiare le cose.

Recenti studi forniscono l’identikit dei millenials, narcisisti con un incolmabile bisogno di esserci e di essere riconosciuti ma anche aperti al confronto e socialmente responsabili, impazienti ma anche flessibili e resilienti, pigri ma competitivi.

E' la generazione di facebook, dei selfie, degli happy -hour di you tube; sempre in bilico fra il fare e il non fare, fra il vivere con i genitori e la ricerca di indipendenza, che però non rinuncia mai  ad essere protagonista del proprio futuro.

Sono i figli delle nuove tecnologie eternamente connessi che vivono sospesi tra web e realtà.

Iperbombardati dalle informazione, tutto a portata di un click, per loro è più facile trovare risposte che porsi domande, ma secondo l’economista J Sachs saranno  proprio loro che sapranno cambiare la società ricostruendola su un “umanesimo responsabile”.

Abituati ad avere “tutto e subito”, impazienti ma anche capaci i raggiungere i propri scopi, sanno ricalibrare obiettivi ed  energie sperimentando nuove strategie.

Una generazione complessa, apparentemente contraddittoria ma probabilmente perfetta per sopravvivere nella nostra società.


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