Amore la parola più inflazionata dei nostri
tempi! Ma quale amore?
In una società instabile, effimera, incerta che caratterizza
la vita di ognuno di noi contagiando , inevitabilmente, anche i legami
affettivi e sentimentali, come viviamo l’amore?
In una cultura consumistica come la nostra, fatta di soluzioni pronte per l'uso, risultati immediati, facili senza troppa fatica, amare non è affatto facile.
In una cultura consumistica come la nostra, fatta di soluzioni pronte per l'uso, risultati immediati, facili senza troppa fatica, amare non è affatto facile.
Anche l’amore diventa un prodotto da consumare e smaltire.
Siamo ancora una volta lontani dal “darsi” per arricchire di se l’altro.
Siamo ancora una volta lontani dal “darsi” per arricchire di se l’altro.
L’amore di pronto consumo obbedisce alla logica dello shopping, alla regola delle 3C: compro/consumo/compro, un circolo vizioso auto-riproduttivo.
Un’ amore a scadenza. Il lungo termine, oggi, è insostenibile. Meglio
una relazione usa e getta poco impegnativa, magari virtuale che consente
rapidamente di entrare ed uscire a proprio piacimento e in cui distacco e
disimpegno sono la regola, che investire nell’amore.
Perché l’amore è un investimento ad alto rischio che nessun buon brooker
ti consiglierebbe di giocare in borsa!
L’amore è figlio del tempo che
viviamo, oggi siamo liberi, di scegliere chi e come amare.
In un mondo pieno di ricche
“tentazioni” viviamo divisi fra il bisogno di appagamento, desiderio di emozioni
e difficoltà di sostenere un legame.
La tentazione ci libera
dall’abitudine, cedere alle tentazioni ci riconduce alle nostre abitudini, a
dirla come il filosofo Emmanuel Lévinas, una “tentazione della tentazione”… ma su come uscire da questo loop non ci sono ne regole
ne certezze….
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