Da sempre i flirt e gli scandali
fanno notizia. La cronaca rosa, quella che racconta la vita privata dei vips da
sempre affascina l’immaginario femminile.
Io figlia degli anni sessanta,
una “baby boom”, ricordo bene i giornali scandalistici di allora.
Erano anni di fiducia, si credeva
ancora nel grande miracolo italiano!
Negli anni 60, gli anni della dolce vita tra nuove mode, il twist, la minigonna, la beat
generation, la donna da massaia inizia a
farsi spazio nel mondo del lavoro sognando sempre il principe azzurro e un
matrimonio in bianco.
Il tradimento femminile era
ancora reato e facevano notizia la
spregiudicata Brigitte Bardot e la plurisposata Elizabeth Taylor già al suo “ennesimo” divorzio!
In Italia non c’era il divorzio,
le donne separate erano un eccezione e le separazioni facevano ancora scandalo!
Mina, l’icona della donna
emancipata, per la sua relazione
adulterina con lo sposatissimo Corrado Pani, fu allontanata dalla Rai.
Erano tempi di rivendicazioni
sociali, il femminismo reclamava la parità di diritti, le donne erano più
consapevoli del loro ruolo.
Dagli anni 60 ad oggi, la cronaca
rosa ci ha raccontato attraverso i suoi “scoop” la nostra società.
La società è cambiata e gli scandali degli anni 60 non fanno più notizia.
Oggi la cronaca rosa non è più
appannaggio femminile, ha cambiato colore!
Ma cosa fa davvero notizia oggi? A
cosa siamo interessati? Siamo ancora capaci di “scandalizzarci”?
Oggi sempre di più è diffusa
quella la curiosità sterile, che ci
porta ad appassionarci morbosamente alle
abitudini di veri o presunti vips.
Entriamo nella loro vita,
vogliamo conoscerne tutti i dettagli, da
quando si svegliano a quando vanno a dormire, le loro abitudini le loro manie fanno
tendenza.
In una società di immagini è l’
immagine che fa notizia, e siamo sempre più avidi di immagini.
L’immagine rafforza la percezione
e crea un istantaneo impatto emotivo, un’ immediata audience che vive sull’onda
di emozioni forti.
La cronaca rosa dai rotocalchi si
è così trasferita sui social network, alimentando il Voyeurismo mediatico.
Allora mi chiedo, quale è oggi il
nuovo colore della cronaca rosa?
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