Spiegare cosa ha rappresentato
Carosello per noi bambini negli anni 60, non è facile. Aspettare Carosello era
una vera emozione. Andava in onda dalle 20.50 alle 21 tutti i giorni e dopo Carosello tutti
a letto! Era un appuntamento irrinunciabile.
E come dimenticare Topo Gigio e i
pavesini ( che non mi sono mai piaciuti ma li compravo ugualmente!), il pulcino
Calimero “piccolo e nero”, le avventure del gigante buono e di Jo Condor con la sua celebre frase :“E che c’ho scritto Jo
condor!”
Carosello ha creato personaggi,
caricature e modi di dire che ricordiamo ancora oggi.
Venti anni di vita, dal 1957 al
1977, per diffondere migliaia di
pubblicità. Sono andate in onda più di 30000 scenette realizzate da registi
famosi come Fellini o Pasolini, con la
partecipazione di attori del mondo dello spettacolo italiano: da Totò a Nino
Manfredi.
Ogni scenetta durava due
minuti e trentacinque secondi la reclame
vera e propria del prodotto solo 35 secondi.
Trasmesso, sull’unico canale nazionale,
ha rappresentato l’unico veicolo pubblicitario per molti anni.
Non era ancora il tempo delle tv
private, la pubblicità non interrompeva i programmi televisivi, “come in America”. La pubblicità
non era invasiva e non potevi cambiare programma.
La pubblicità era amica, la
aspettavi, Carosello ci rassicurava sulla qualità del prodotto, garantendone l’importanza e l’autorevolezza “l’ha detto la
televisione”…
Un programma di straordinaria efficacia per la
costruzione della società dei consumi. Le esigenze degli italiani vengono
spostate dal piano dei bisogni primari a quelli secondari.
Carosello per la
prima volta ci offre un nuovo modello di vita e di società identificando consumo
e qualità della vita.
Chi non ha negli occhi la
sofisticata lady vestita di giallo che chiede all’autista della sua
lussuosissima limousine: “Ambrogio.. la mia non è proprio fame …è voglia di
qualcosa di buono…”. Erano gli anni 90 e la pubblicità era già entrata nelle
nostre case come un ospite scomodo.
Oggi Carosello Reloaded su rai 1
dal 2013 per “rilanciare, stimolare, rigenerare
la voglia di fare pubblicità”, è multimediale ma non ha più lo stesso
fascino.
I nostri figli, nativi digitali,
hanno un diverso candore, forse meno ingenuo ma ancora oggi Calimero e i suoi nuovi amici, nel format cartoon, riescono a distrarli dai viedeogiochi....
Nessun commento:
Posta un commento