mercoledì 13 maggio 2015

DONNE & CHADOR (Cronache dall'Iran)


Atterro a Tehran, c’è un gran movimento di persone e bagagli. Tutte noi donne, prima di scendere dall’aereo raccogliamo scrupolosamente i capelli sotto i foulard. Io indosso una lunga sciarpa nera coprendomi il capo.

Attraverso la "women’s inspection" insieme alle altre passeggere e già sento a pelle quella strana sensazione di essere donna in un paese di uomini.

Tehran è una città moderna con i suoi 8 milioni di abitanti,  20804 grattacieli, uffici, edifici in costruzione, una vera metropoli.  E’ il centro economico dell’Iran in cui fra settore pubblico e privato si concentra circa il 70% della forza lavoro.

I grandi parchi, i boulevard sono affollati, uomini e donne sembrano camminare su percorsi paralleli.

Seguo il fiume di macchine e smog e arrivo alla metropolitana, un dedalo di linee. Lungo il binario l’addetto alla security  mi invita a sedermi nello spazio riservato alle donne.

Ho la sensazione di non essere mai al posto giusto…

Mi ritrovo inghiottita da un gruppo di giovani studentesse in chador. Sono allegre mi guardano con stupore candido ci sorridiamo  complici, nella nostra diversità.

Al di la della paratia ci sono gli uomini: un mondo a parte.

Mi rendo conto che incontrare donne in chador non è affatto un evento eccezionale! Secondo la cultura locale il velo è una forma di rispetto nei confronti della donna.

Ma quale donna? Quella che non può decidere autonomamente di viaggiare o lavorare o scegliere qualsiasi indirizzo universitario? Quella donna che non può avere la custodia dei propri figli in caso di divorzio?

Un paese dove appaiono difficili da conciliare le parole del presidente Hassan Rouhani che afferma "Le donne devono godere di uguali opportunità, protezione e diritti sociali degli uomini"con quelle guida suprema dell'Iran l'ayatollah Ali Khamenei –che ha ribadito "l'uguaglianza di genere è uno dei più grandi errori del pensiero occidentale,  il ruolo femminile "in casa e nell'ambiente familiare".

Un “face to face”, una partita tutta da giocare…..una grande scommessa.

 

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