La tartaruga
marina caretta-caretta è diventato il simbolo indiscusso dell’Isola di Zakynthos.
Una specie
fortemente minacciata in tutto il mar Mediterraneo, ormai al limite di
estinzione sembra aver trovato proprio in queste acque il suo paradiso.
Il parco
marino, lungo la costa a sud dell’isola, rappresenta infatti un habitat ideale per garantire la
riproduzione della specie.
Decidiamo
così di navigare sulle tracce delle tartarughe….
Approdiamo a
Vromi, un porticciolo incuneato in lungo un profondo fiordo dove arrivano i pullman
di turisti pronti ad essere smistati e imbarcati sulle “ glass bottom boat” alla
ricerca delle caretta-caretta.
Qui, chi
preferisce invece il “fai da te”, può noleggiare,
a suo rischio e pericolo, un pedalò zigzagando fra le imbarcazioni.
Un luogo
fantastico dal tardo pomeriggio alle prime ore del mattino.
Sulla spiaggia
ci sono dei bungalow abbandonati solo una gelateria al posto della taverna,
causa della crisi o effetto di un turismo di massa che non lascia spazio alla
piccola imprenditoria?
Ceniamo a bordo
al chiaro di luna e l’indomani partiamo per porto Keri, un piccolo villaggio che si nutre di turismo alle
pendici di capo Marathia proprio di fronte all’isolotto di Marathonissi, nelle
acque delle tartarughe….ma di tartarughe
in acqua nessuna traccia…solo un viavai di rumorosi motoscafi.
Lungo la
piaggia attrezzata si alternano taverne e negozi aperti giorno e notte. Un posto
tranquillo dove il turista si sente a casa. Ceniamo in una delle tante taverne,
bene e low cost.
Salpiamo per
raggiungere la baia di Laganas, dal 1999 Parco Nazionale marino e zona protetta, nella certezza di trovare le
tartarughe.
Ancoriamo al
largo dalla costa, quando un carosello di barconi pieni di persone eccitate si
avvicina pericolosamente, ed ecco apparire all’interno del cerchio di barche:
la tartaruga!
Una vera e
propria arena acquatica nella quale, in barba al turismo ecosostenibile, the
show must go on….
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